intervista x fuorilegge punkzine

  • Maggio 23, 2011 16:05

1:Come prima domanda voglio una presentazione del gruppo:chi sono gli Ultimo giro e come mai avete scelto questo nome?

d: gli ultimogiro, al momento, sono francesco (chitarra), pierpaolo (batteria), dario (voce), vito (basso) e simone (chitarra). il nome l’ha proposto francesco e viene da una fanzine degli anni ’90 del giro anarcopunx di pavia, forse una delle migliori che abbia mai letto: ultimogiro trattava l'”essere punk” in maniera globale, quindi non solo musica, ma anche tanti aspetti quotidiani, senza mai scadere in una certa retorica… in questo senso mi sembra un ottimo riferimento. in verità quello che mi ha fatto piacere questo nome (quasi) subito è il senso di precarietà che ispira: l’ultima possibilità, dove metti in gioco tutto te stesso. ogni momento potrebbe essere l’ultimo perciò dovremmo provare a viverlo al massimo.

p: pierpaolo (io) alla batteria, francesco chitarra, dario voce vito basso e ora simone alla chitarra

2:Quando avete iniziato a suonare e a chi è venuta l’idea di questo gruppo?

d: come ultimogiro proviamo da un anno e mezzo più o meno, con vari amici che si sono avvicendati al basso e con qualche incursione del gabola (aspirale) al sax. noi 3 suoniamo insieme dai tempi del liceo in gruppi (più o meno) hardcore/punk. attraverso pause, cambi di formazione, di testa e di nome siamo passati dagli alter-azione, o meglio alterhate (quando abbiamo scoperto che alterazione era già il nome di una “storica” punk band siciliana), fino alla situazione attuale. con vito, simone e francesco (ma con un batterista diverso e una voce in più) suonavamo in un gruppo che si chiamava “wipe it out” e facevamo una specie di hardcore metalloso e dissonante. non ti so dire ogni volta a chi sia venuta l’idea di suonare insieme: l’abbiamo sempre scelto in maniera abbastanza spontanea e condivisa e quando non ne abbiamo più sentito la voglia o avuto la possibilità, semplicemente abbiamo smesso e poi ricominciato. sarà l’ultimo giro? chissà…

p: io dario e francesco suoniamo da un bel po di anni insieme, con vari cambi di formazione, come ultimogiro credo da un annetto e mezzo, vero ragazzi ricordo bene? ihih

3:Come definite il vostro sound?

d:

incerto, intenso, decisamente grezzo ma a tratti barocco in un modo quasi naif. ah, vero: è accaccì!

p: punk rock hardcore

4:Quanto conta l’attività live per il gruppo?

d: tutto. l’attività in studio che non concerne l’arrangiamento dei pezzi fino ad un’esecuzione decente, corrisponde alla masturbazione o al cazzeggio. poi dipende anche dal periodo… lavoriamo tutti, ognuno ha anche altri impegni di vario genere e a volte a stento abbiamo tempo di vederci e provare i pezzi.

p: tanto, soprattutto se volta a supportare la “scena”; ci piace avere un contatto strettissimo con chi viene a sentirci amiamo suonare per giuste cause in particolare serate benefit per i compagni vittime di ogni ingiustizia

5:Quanto la musica vi ha cambiato nel vostro percorso di vita?

d: abbastanza, se penso che attraverso la musica mi sono avvicinato a determinati ambienti che mi hanno spinto ad approfondire delle idee e intraprendere delle pratiche. dall’altro lato, è soprattutto il mio percorso di vita che cambia e influenza il modo in cui vivo la musica come un’esperienza da un senso molto più ampio.

p: bhe ha inciso moltissimo, continuerà a farlo. permette di farci osservare le cose da un punto di vista sempre diverso ma allo stesso tempo sempre contro.

6:Che rapporto avete con le altre band della scena campana?

d:
boh… se parli di “scena campana” non so quali band intendi: ci sono gruppi di ogni tipo in campania e, ovviamente, con alcuni ti trovi ad avere rapporti e con altri no. le ragioni possono essere tante… in molti casi ci legano l’amicizia, la complicità, la comunanza di interessi e di metodi o, al contrario, ciò che ci separa è la mancanza totale di questi presupposti, in maniera più o meno evidente o voluta. in altri casi ancora è mancata l’occasione di conoscersi o si è semplicemente diversi e quindi è giusto che le cose si facciano separatamente, soprattutto per evitare di scazzare.

p: direi discreta, ultimamente ci capita di suonare spesso con andy fag and the real man, davvero forti e simpatici

7:Cambiamo registro: cosa pensate della attuale politica italiana? E che importanza date alla politica in generale?

d: mi sembra un po’ vaga come domanda, quindi cercherò di risponderti in maniera abbastanza generale anche se ci vorrà qualche parola in più…
se per politica intendi il teatrino di assessori, sindaci, ministri e politicanti di mestiere, mi sembra evidente che non ripongo alcuna fiducia in loro e nel loro ordine. d’altra parte, attualmente mi sembra oltre modo evidente che qualsiasi schieramento parlamentare rappresenta unicamente gli interessi della classe padronale, con lievi differenze sulle libertà individuali: sicuramente non mi sento di paragonare rifondazione a la destra da un punto di vista ideologico, ma purtroppo molto spesso queste differenze non si manifestano nella pratica. l’antiberlusconismo diffuso è un segno di questi tempi: spauracchio della sinistra per circa 10 anni, ha assicurato il potere nelle loro mani per anni spingendo milioni di persone al voto e legittimando delle politiche che il governo di centrodestra ha semplicemente confermato e inasprito negli anni successivi. parlo di devastazione ambientale (tav, inceneritori…), di provvedimenti contro i migranti, (la legge turco-napolitano ha creato i cpt, la bossi-fini i cie), di pacchetti sicurezza e leggi a favore di imprenditori e padroncini vari, di supporto alla chiesa e all’imperialismo (memorabile bertinotti che saluta i militari in partenza per l’iraq alla parata del 4 novembre). attualmente nessuno schieramento parlamentare all’opposizione propone soluzioni o politiche diverse a molte di quelle questioni: berlusconi semplicemente le vende meglio perché è un imprenditore di successo e in molti lo votano perché in parte sperano di vedere assicurate le loro posizioni sociali. certo, con le sue leggi tutela i suoi interessi, ma quale politico non lo fa?
se invece per politica intendi il modo in cui la “gente” si relaziona a problematiche comuni, posso dirti che c’è tanta insoddisfazione in giro, tanto disinteresse e rassegnazione riguardo a faccende che ci riguardano in prima persona: il risultato è un servilismo diffuso nei confronti di chiunque abbia un minimo di potere. ognuno cerca una scappatoia: chi prova a chiedere raccomandazioni (in cambio di qualsiasi cosa) per prendere un posto di lavoro, chi lecca il culo al responsabile o al sindacalista di turno, chi invece prova a mettersi dietro un professore per provare a sopravvivere nell’università, per non parlare di chi vuole provare a vivere con l'”arte” o la cultura… poi c’è chi scappa e lascia l’italia, per andarsi a vivere più o meno le stesse situazioni in un altro posto. è quasi inesistente la volontà diffusa di fermarsi e provare a lottare per imporre un minimo cambiamento a certi aspetti della propria vita. nei posti dove ho lavorato spesso mi sono trovato solo quando ho provato a far valere dei diritti che venivano negati a me e altri colleghi. la cosiddetta gente comune a stento se ne fotte dei propri “diritti di consumatore”, di mantenere uno status quo a discapito di qualcun altro. in questo senso sono emblematici i recenti esempi di rosarno o di ischia.
se poi vogliamo parlare dei cosiddetti movimenti di base attualmente, a mio avviso, trovano davvero una grossa difficoltà di intervento: se da un lato l’agire politico di alcuni si è ridotto alla mera concertazione o trattativa con le istituzioni, il disinteresse e il servilismo diffuso di cui parlavo prima ne ha diminuito il peso come controparte. ma dobbiamo anche considerare che la società è cambiata molto negli ultimi 15 anni: l’influenza dei mass media tende quasi a sostituire la percezione dell’esistente, ogni ambito della nostra vita quotidiana è prescritto, sorvegliato, giudicato. è cambiato anche il mondo del lavoro e, quindi, la possibilità effettiva di influire su determinati processi economici. non esistono più classi sociali, ma solo una massa di sfruttati che tenta di acquisire o mantenere un certo tenore di vita con qualsiasi mezzo necessario: è questa la “lotta di classe” al giorno d’oggi. in questo senso, è difficile intervenire anche per chi continua a proporre un radicale cambiamento della società minando alle sue basi: attualmente è generalmente difficile da accettare che la proprietà privata, la prevaricazione di un essere umano sui propri simili, o sulle altre specie, garantita dalle istituzioni economiche e politiche, l’imposizione di ruoli, comportamenti, generi e confini sono tutte condizioni che dobbiamo lasciarci alle spalle se vogliamo che qualcosa nella nostra vita cambi e, allo stesso tempo, possa cambiare anche il mondo che ci circonda.
e se per politica intendi come riuscire ad arrivare ad una condizione di vita diversa attraverso un percorso individuale e collettivo di liberazione totale, allora si, alla politica do un importanza spropositata perché è qualcosa che riguarda ogni aspetto della mia vita.

p: cosa? non ho capito politica? cosa vuol dire la parola “politica”?hihi

8:Ora che siamo agli sgoccioli della presidenza Bassolino, secondo voi come esce la campania da questi anni bui? Ci sarà la forza per rialzarsi, dopo tutta la merda che quel bastardo è stato capace di fare o che ha permesso (vedi il via libera al dominio incontrastato della camorra)?

d: considerando il senso della risposta precedente, mi sento di dire che la campania meglio di bassolino non poteva aspettarsi. all’inizio ricordo che c’era un grosso entusiasmo diffuso intorno alla sua figura: un sacco di piccoli e grandi imprenditori, così come il mondo delle associazioni e delle onlus, hanno mangiato per anni grazie alle politiche di bassolino. e poi la metropolitana e gli eventi culturali, come il maggio nei monumenti: tutti erano contenti di bassolino. poi sono iniziati a venire meno i fondi (o a svanire misteriosamente), hanno iniziato ad emergere i vari scandali, anche grazie al suo entourage, e tutti si sono ricordati che anche lui è un politico, che tutto funziona sempre su base clientelare. ma non dimentichiamo che a napoli il malcontento è qualcosa che per ovvie ragioni non smette mai di serpeggiare. in ogni caso, mi sembra fin troppo evidente che non c’era bisogno di bassolino per il “via libera” alla camorra, almeno quanto mi sembra superficiale considerare ancora il mondo delle istituzioni come separato e contrapposto a quello della criminalità organizzata. diciamo che esistono determinati livelli di partecipazione e condivisione tra le due realtà in questione: operando in campania, mi sembra improbabile che qualsiasi amministrazione della “cosa pubblica” risulti immune alla vera istituzione locale, ovvero la camorra. se poi consideri che gente come cesaro (l’attuale presidente della provincia di napoli), cosentino e landolfi sono gente dei casalesi e che la cosiddetta “destra sociale” (ovvero abbatangelo, florino e compagnia) è dagli anni ’70 che ha stretti rapporti con esponenti di clan camorristici, non è che un governo di centrodestra sarebbe composto di integerrimi difensori della legalità. d’altra parte, io non sento tutto questo bisogno di legalità, se poi penso che tutto si ritorce contro di noi… perché poi lo sappiamo bene chi è che deve subirsi la polizia, o no? ma d’altra parte, davvero credi ancora che la soluzione possa essere un altro politico che promette di essere onesto? davvero pensi che lo stato è meglio della camorra perché credi di poter scegliere chi comanda nel tuo quartiere o nella tua città? o forse è perché il governo è legittimato da una serie di pezzi di carta? davvero credi ancora che la camorra uccide e lo stato no?
se ci dovrà essere la forza di rialzarsi, dovrà servire ad insorgere e mandarli tutti via, politici e camorristi (che in fondo sono la stessa cosa). e comunque servirà ancora altra forza per riorganizzarsi e continuare a vivere senza aver bisogno di altri capuzzielli.

p: continueremo a credere soltanto in noi stessi

9:Ho saputo che a fine dicembre,con grande mia ammirazione,a napoli è stata chiusa casapound.un duro colpo ai fascistelli napoletani ci voleva! secondo voi si riuscirà a mantenerli zitti?

d: mi dispiace contraddirti, ma le merde sono ancora in giro. il primo dicembre la polizia ha sgomberato l’occupazione di casa pound e quella degli antifascisti, l’ex-schipa. non capisco per chi provi ammirazione… i fascistelli in questione avrebbero subito un duro colpo se fossero stati cacciati dai compagni o dalla gente del quartiere, cosa che in parte è avvenuta, dato che dopo il famoso “assedio”, la gente della via gli si è rivoltata contro. servirà da insegnamento per la prossima volta…
onestamente non mi importa se stanno zitti o meno, l’importante è che non abbiano seguito o agibilità. e, oltre a contrastarli ovunque si presenti l’occasione, l’unico modo che abbiamo per impedirlo è non smettere di continuare a proporre opposizione e alternative all’esistente, soprattutto evitando l’autoreferenzialità e la ghettizzazione.

p: speriamo.Il fenomeno ,colpa anche del clima di intolleranza diffuso dai media, si sta riproponendo in maniera forte. Ci muoviamo esattamente in quella direzione, non ammettiamo alcun tipo di intolleranza, per noi la parola fasciscmo, xenofobia, omofobia e ogni genere di essa sia, per noi puo avere solo un significato ovvero quello di batterci contro

10: E’ ancora presto parlare di demo e di qualche tour?

d: in effetti, in questi giorni dovremmo registrare una cover di “great cop” per una compilation tributo ai fugazi del collettivo diy campania, alla quale partecipano diverse band campane (con l’eccezione de l’enface rouge) del circuito indipendente locale. in quell’occasione spero riusciremo a registrare una manciata di pezzi da usare come demo. per quanto riguarda i tour, preferirei aspettare l’uscita della demo, anche se non mi sembra un’impedimento per organizzare qualche data fuori della campania. vedremo!

p: direi di si. cerchiamo per il momento di suonare quanto piu spesso dal vivo, che per noi resta una prerogativa fondamentale. thanks! see ya!

primavera 2010